Ipnosi per smettere di fumare
La dipendenza dalla nicotina deriva dall'effetto chimico sul cervello di questa molecola. Pur essendo consapevoli dei possibili danni del fumo e della sua effettiva inutilità, il bisogno di fumare agisce a un livello più profondo di quello della consapevolezza.
L'ipnosi permette di esercitare un condizionamento inconscio per rendere la dipendenza mentale più lieve e così riuscire a liberarsi definitivamente. È bene sapere che l'effetto non sarà quello di cancellare dalla mente il pensiero del fumo, ma di potersi sentire più liberi e avvertire il fumo più disgustoso.
Durante la trance ipnotica il funzionamento del cervello cambia. La coscienza riduce la propria attività permettendo alla suggestioni di entrare nel profondo. Non ci si addormenta, ma la consapevolezza del mondo esterno diminuisce. Si sperimenta una sensazione di piacevole rilassamento e di distacco dalla realtà esterna. Le funzioni del corpo rallentano in modo simile a ciò che accade nel sonno.
A questo punto il terapeuta comunica le suggestioni, usa le parole in modo diverso rispetto ad un normale colloquio. Parla con l'incoscio e la mente ascolta senza interferenze: così le suggestioni si fissano in profondità. Il suono delle parole e il loro significato daranno un impulso nuovo al cambiamento desiderato.
Servirà per ottenere il successo anche la volontà del soggetto. Bisogna aspettarsi non un miracolo, ma un aiuto significativo per ottenere il risultato atteso. Riuscendo a non fumare per qualche giorno ben presto tutte le difficoltà iniziali si ridurranno progressivamente e in modo definitivo.
Pregiudizi sull'ipnosi per smettere di fumare
Durante la seduta non vi è perdita di coscienza nè del controllo su di sè. Non si è in alcun modo in balìa dell'ipnotista, ma si sperimenta una piacevole condizione di rilassamente psico-fisico. L'ipnosi per smettere di fumare non ha effetti collaterari se la procedura viene condotta correttamente.
La dipendenza dalla nicotina
Solitamente si incomincia a fumare tra i quattordici e i sedici anni. Le prime sigarette sono sgradevoli poi lo diventano sempre meno. In principio si fuma saltuariamente, ma pian piano ci si ritrova a farlo con una frequenza sempre maggiore.
Col passare del tempo fumare diventa un modo per rilassarsi, per controllare l'ansia, una compagnia, un antidoto alla noia, un sistema per regolare la fame e altro. Indispensabile al termine di un pasto, uno dei primi pensieri al risveglio, un buon lassativo, un blando psicofarmaco, un rifugio dallo stress, un collante per le relazioni sociali.
Le sigarette fumate davvero con soddisfazione di solito sono solo tre o quattro nel corso della giornata, le altre vengono fumate in modo meccanico, ma questa consapevolezza non basta a liberarsi dall'abitudine. L'ideale sarebbe contenere il numero a quelle tre o quattro, ma sono rare le persone ci riescono.
Tutti o quasi prima o poi progettano di smettere: per liberarsi dalla dipendenza, per respirare meglio, per dare un buon esempio ai figli, per motivi economici, per liberarsi del cattivo odore. A volte che smettere di fumare è inaspettatamente difficile. Il fumo si è legato a molte situazioni della vita fino a pensare che sia indispensabile.
Perché è difficile smettere di fumare
Dietro le quinte c'è la nicotina, una droga in grado di alimentare una formidabile dipendenza mentale. La nicotina è molto simile ad un neurotrasmettitore fondamentale per il funzionamento del nostro cervello, l'acetilcolina. L'acetilcolina è molto potente, regola infatti il rilascio di altre sostanze. Tra queste la più importante di tutte per il sistema nervoso centrale: la dopamina. La dopamina produce è la molecola del piacere.
Quando otteniamo un successo, quando riceviamo un bacio appassionato, quando veniamo pagati per il nostro lavoro o partiamo per le ferie, quando riceviamo un like su un social o un qualsiasi complimento proviamo una sensazione di appagamento e gratificazione. Questa sensazione deriva dalla liberazione nel cervello di una piccola quantità di dopamina.
Questo meccanismo ci spinge a ripetere le azione che in passato hanno portato ad essere felici. Oltre a ciò, dal momento che la mente umana è molto potente, l'associazione tra benessere e azione si spinge fino alla nostra immaginazione. Così possiamo sentirci male solo al pensiero di abbandonare le abitudini che ci portano di solito alla soddisfazione.
Non solo. Le sensazioni di astinenza si producono anche solo immaginando di smettere di fumare e senza nemmeno farlo concretamente. Questa è la dipendenza mentale. Lo stesso meccanismo che in condizioni normali ci spinge ad impegnarci per ottenere dei risultati nella nostra vita ci conduce a ripetere comportamenti distruttivi.
C'è dell'altro. Sovrastimolando il cervello con alte dosi di dopamina esso diventa meno sensibile alla sua azione. Ne consegue che per tornare a provare lo stesso livello piacere la quantità di dopamina necessaria diventerà maggiore portando il numero di sigarette fumate a crescere nel tempo.